Storia della cannabis in Europa

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23 May 2019

A partire dagli anni Sessanta, l’utilizzo della cannabis in Europa ha vissuto un enorme aumento del numero di utilizzatori. Oggigiorno, più europei fanno uso di cannabis a scopo sociale o medico, come mai in precedenza. E con l’approvazione della cannabis medica in un numero sempre maggiore di Paesi, è probabile che la percentuale di utilizzo aumenterà ulteriormente nei prossimi dieci o vent’anni. La più grande ironia è che la proibizione della cannabis ha a malapena limitato la domanda o ridotto il numero di utilizzatori. Ma la cannabis non ha avuto origine in Europa. Si ritiene che abbia avuto origine nel sub-continente indiano e nell’Asia Centrale

La cannabis e l’invasione francese dell’Egitto

Uno di primi contatti su larga scala degli europei con la cannabis è avvenuto in Egitto alla fine del 1700. Napoleone Bonaparte invase l’Egitto nel 1798 con migliaia di soldati per una campagna che durò fino al 1801. Tra l’altro, Napoleone stava difendendo il commercio e gli interessi commerciali francesi. La campagna ha visto lunghi viaggi in Medio Oriente, soprattutto in Siria ed Egitto. Per la cultura musulmana, l’alcol non era disponibile ai soldati durante l’intera durata della campagna. La produzione di alcolici era stata bandita e dichiarata illegale dalla legge islamica. Le truppe francesi volevano divertirsi e rilassarsi in Egitto e in Siria e gli abitanti del posto avevano la soluzione perfetta: l’hashish.

Hashish di grado militare.

Le truppe si sono godute il loro hashish e la voce si è diffusa velocemente. L’alcol era fuori portata a causa della proibizione locale, ma l’hashish ha spopolato e, in ogni caso, si è rivelato l’unico divertimento in città. L’hashish deve essere sembrato un’esperienza peculiare per i primi soldati che altrimenti non avrebbero mai provato nulla del genere. Il genio era uscito dalla bottiglia. Improvvisamente si è creato un numero enorme di appassionati della cannabis e molti, di ritorno in Europa, hanno raccontato l’accaduto. È ironico pensare che il divieto degli alcolici ha consentito l’introduzione di un’alternativa così piacevole. L’interesse nella cannabis ha continuato a crescere e le notizie sul consumo di cannabis sono arrivate costantemente in Europa. Il medico francese Jacques-Joseph Moreau ha girato il Medio Oriente e il Nord Africa negli anni Trenta del XIX secolo e ha scritto degli effetti psicologici e degli utilizzi della cannabis. Moreau era un personaggio influente, che è diventato membro del Club des Hashischins di Parigi (Club dei mangiatori di hashish). Questo club è stato fondato nel 1844 e può essere considerato l’antenato del club sociale della cannabis. I membri s’incontravano all’Hotel de Lauzon di Parigi. Il Club dei mangiatori di hashish si godeva grandi quantità di cannabis. Nelle cerchie istruite, si pensava che la cannabis offrisse una diversa prospettiva creativa. Era diffusa fra scrittori, poeti, artisti e filosofi. Imparando dalle truppe di Bonaparte, hanno scoperto che consumare/fumare grandi quantità di hashish induceva diversi stati mentali. Moreau è stato il primo scienziato a scrivere un libro sulle droghe nel 1845, chiamato Hashish e Alienazione Mentale. Moreau faceva esperimenti su se stesso, consumando grandi quantità di hashish ed esplorando i vari stati indotti, fra l’essere addormentato, l’essere cosciente e l’essere sotto i potenti effetti psicologici dell’hashish. All’epoca c’era crescente consapevolezza delle droghe come la cannabis e l’oppio e un certo grado di curiosità da parte degli europei. Altri medici avevano studiato e fatto uso di cannabis, come William Brooke O’Shaughnessy, mentre lavorava come funzionario medico in Bengala. Riportò con sé in Gran Bretagna una certa quantità di cannabis e questo portò a una rinnovata consapevolezza e interesse europei. Verso la fine del 1800 l’utilizzo di cannabis in Europa iniziò ad aumentare. Le varie rotte commerciali, gli imperi e le colonie europee assicuravano una diffusione rapida dell’utilizzo di cannabis da un Paese all’altro. I semi di cannabis erano facili da trasportare e coltivare nelle nuove destinazioni. Dopo il primo raccolto, ce ne era sempre un secondo. E così la cannabis si diffuse dall’Europa all’America del Sud e ben oltre. Molti fra i primi a diffondere l’utilizzo della cannabis furono esploratori nobili, medici e scrittori influenti. Ma con il diffondersi della cultura della cannabis, anche i lavoratori e gli schiavi ne trassero vantaggio. E questo portò le autorità a essere più inclini a reprimere e limitare l’utilizzo della stessa. Per tutto il tardo Ottocento e la prima metà del 1900 furono introdotte varie forme di divieto. Gran parte di questa legislazione era volta a impedire ai lavoratori africani/indiani/asiatici di fare uso di cannabis.

Metà del 20° secolo. Inizia la guerra alla droga.

Quando il consumo di cannabis cominciò a diventare mainstream negli anni Cinquanta e Sessanta, i governi preoccupati iniziarono a reprimere molto più duramente l’uso di cannabis. Le Nazioni Unite guidarono dal fronte, con varie convenzioni che prendevano di mira la cannabis e coloro a cui piaceva farne uso. Forse l’illegalità fuori luogo ha portato alcuni a interessarsi maggiormente alla cannabis. Ma una lezione delle convenzioni anti-cannabis dell’ONU è che semplicemente non hanno funzionato. L’uso di cannabis è esploso dagli anni Sessanta in poi in Europa e nel resto del mondo. Alle persone non piaceva sentirsi dire come rilassarsi e di sicuro non piaceva essere giudicati o stigmatizzati per questo.

Liberalizzazione e usi medici.

Molti europei ritenevano che le restrizioni sull’uso di cannabis fossero una reazione eccessiva da parte di uno Stato babysitter. Ma il divieto non stava funzionando per un semplice motivo: alle persone piaceva la cannabis e non volevano che venisse detto loro di non farlo. Nel 1972 il governo olandese iniziò a fare la distinzione tra droghe pericolose e meno pericolose. Si era fatta strada la tolleranza e i coffee shop iniziarono a offrire quantità di cannabis per uso personale ai cittadini (e a numerosi turisti). Milioni di europei si potevano tranquillamente godere la cannabis. Non credevano alla propaganda anti-cannabis dei loro governi e tuttora non lo fanno. E per di più, molti dei nuovi utilizzatori di cannabis hanno stavano facendo alcune osservazioni profonde. Sostenevano che la cannabis avesse proprietà notevoli per chi soffriva di un’ampia gamma di condizioni mediche.

La consapevolezza degli usi medici della cannabis.

Le richieste di utilizzi medici della cannabis non sono state prese sul serio per molti anni. Il Regno Unito ha legalizzato la cannabis medica solo nel 2018 e anche in quel caso si può dire che non abbia fatto un gran lavoro, se così si può dire. La propaganda anti-cannabis aveva messo le radici e non era facile da cancellare. Ma la cannabis medica è diventata in poco tempo un tema caldo in Paesi come gli Stati Uniti e nel 1994 è stata legalizzata in California. La prova è stata accantonata con facilità, ma era impossibile ignorarla completamente. Con l’aumentare dell’uso della cannabis terapeutica, l’interesse pubblico e la percentuale di utilizzo non hanno smesso di crescere. Le norme e le regolamentazioni anti-cannabis hanno cominciato a sembrare sempre più tenui e mal ponderate. Le varietà di cannabis ricche di CBD hanno ulteriormente rafforzato la valenza medica dell’utilizzo di cannabis. Aziende come Dutch Passion stanno anche analizzando un approccio selettivo per arricchire le varietà di cannabis con alcuni dei cannabinoidi minori che potrebbero aprire nuove possibilità mediche in futuro.

Il futuro della cannabis in Europa.

La storia dimostra come la cannabis medica tenda a spianare la via. Una volta approvata la cannabis medica, la paura politica diminuisce e la legalità della cannabis ricreativa può essere discussa in modo meno isterico. La decisione di tanti Stati americani, oltre al Canada e all’Uruguay, di legalizzare la cannabis, mostra la probabile direzione che seguirà l’Europa. Nei prossimi dieci anni circa, i primi Paesi europei dovrebbero cominciare a legalizzare la cannabis ricreativa. Inoltre, in Europa potrebbe presto essere coltivata legalmente la cannabis a livello commerciale per chi ne fa uso medico e ricreativo.

www.dutch-passion.com

Di Tony, Dutch Passion Seed Company


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