Studio: l’uso prolungato di cannabis medica non altera morfologia cerebrale o funzioni cognitive

19 Settembre 2024

NORML

Secondo dati longitudinali pubblicati sulla rivista JAMA (Journal of the American Medical Association) Network Open, gli adulti che consumano regolarmente prodotti a base di cannabis per uso medico non manifestano cambiamenti avversi significativi né nella morfologia del cervello né nelle prestazioni cognitive.

I ricercatori affiliati alla Harvard Medical School e al McGovern Institute for Brain Research presso il Massachusetts Institute of Technology hanno raccolto dati di imaging cerebrale strutturale e funzionale (fMRI) da una coorte di pazienti di cannabis terapeutica di recente autorizzazione all’inizio e un anno dopo. Dati simili sono stati raccolti anche per i controlli sani (non consumatori di cannabis).

Gli investigatori “non hanno osservato differenze funzionali tra l’attivazione basale e quella cerebrale a un anno durante i compiti di memoria di lavoro, elaborazione della ricompensa o controllo inibitorio”, né hanno identificato “un’associazione tra cambiamenti nella frequenza di consumo di cannabis e attivazione cerebrale”.

I risultati sono coerenti con numerosi studi precedenti che concludono che l’esposizione alla cannabis non è associata negativamente a cambiamenti significativi nella morfologia cerebrale o nelle funzioni cognitive nei giovani o negli adulti. Altri studi hanno determinato che i pazienti di cannabis terapeutica “mostrano una funzione esecutiva migliorata piuttosto che compromessa nel tempo”, probabilmente come risultato di miglioramenti clinici nelle loro condizioni.

Gli autori dello studio hanno concluso: “In questo studio di coorte di adulti che hanno ottenuto MCC [carte per la cannabis medica] per sintomi medici, l’attivazione cerebrale durante la memoria di lavoro, l’elaborazione della ricompensa e i compiti di controllo inibitorio non era significativamente diversa dopo un anno di utilizzo di cannabis e non è stata notata alcuna associazione con cambiamenti nella frequenza di utilizzo della cannabis. I nostri risultati suggeriscono che gli adulti che usano cannabis, generalmente con modelli di utilizzo da leggeri a moderati, per sintomi di dolore, ansia, depressione o scarso sonno, sperimentano poche associazioni neurali significative a lungo termine in queste aree della cognizione”.

Commentando i risultati dello studio, il vicedirettore di NORML Paul Armentano ha affermato: “I risultati di questo studio rafforzano il fatto che l’uso di cannabis medica è sia sicuro che efficace e smentiscono le affermazioni di lunga data secondo cui l’esposizione alla cannabis è dannosa in modo unico o significativo per il cervello”.

Il testo completo dello studio, “Uso di cannabis per un anno per sintomi medici e attivazione cerebrale durante i processi cognitivi”, è disponibile su JAMA Network Open. Ulteriori informazioni sono disponibili nel NORML Fact Sheet,“Marijuana Exposure and Cognitive Performance.”


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