7 Febbraio 2025
https://evrimagaci.org/tpg/grenoble-mayor-proposes-cannabis-legalization-referendum-158808
Éric Piolle sollecita un dialogo nazionale sulla cannabis in un contesto di crescente incarcerazione e problemi di traffico.
Éric Piolle, sindaco ecologista di Grenoble, ha fatto notizia dopo aver esortato il presidente Emmanuel Macron a lanciare un referendum nazionale sulla legalizzazione della cannabis.
Intervistato da France Info il 23 gennaio 2025, Piolle ha sottolineato la necessità che il governo francese affronti adeguatamente la questione della cannabis, sostenendo il coinvolgimento del pubblico attraverso il referendum proposto: “Propongo al presidente della Repubblica di prendere l’iniziativa di indire un referendum sulla legalizzazione della cannabis; ci consentirà di affrontare l’argomento con serietà, anziché confonderci sempre”. La posizione di Piolle è modellata dal crescente numero di individui incarcerati per reati legati alla droga, in contrasto con i persistenti alti livelli di traffico di droga.
Ha affermato: “Stiamo mettendo sempre più persone in prigione, ma i livelli di traffico rimangono altrettanto alti”, evidenziando l’inefficacia delle attuali politiche e la necessità di azioni più sostanziali.
Uno degli argomenti principali esposti da Piolle è l’impatto finanziario sul traffico di droga.
Ha sostenuto: “Se si elimina la cannabis dal traffico di droga, il 50% dei ricavi scompare. Nessuna azienda, nemmeno le imprese mafiose, può sopravvivere a un taglio del genere”. Questo punto è particolarmente significativo poiché si ritiene che l’industria della cannabis rappresenti quasi la metà dei ricavi totali del commercio di stupefacenti, che includono le droghe pesanti. La difesa della legalizzazione della cannabis da parte di Piolle è accompagnata dalla sua critica delle attuali misure di sicurezza contro il traffico di droga. Ha accusato i successivi ministri degli Interni di mantenere lo status quo senza impegnarsi in un dialogo significativo sulla depenalizzazione, affermando: “I successivi ministri degli Interni, rifiutando qualsiasi dialogo sulla depenalizzazione, hanno fatto del traffico di droga il loro business”. Questa critica riflette l’argomentazione più ampia di Piolle per riformare il modo in cui le questioni legate alla droga vengono gestite sia a livello locale che nazionale. Sebbene l’approccio di Piolle abbia raccolto sostegno da alcuni ambienti, non è stato esente da critiche.
Bruno Pomart, tra gli altri, ha etichettato Piolle come “fuori dal mondo” rispetto ai sentimenti e le esigenze del pubblico, argomentando contro la praticità della sua proposta.
I critici di destra hanno accusato Piolle di essere troppo indulgente, in particolare per la sua riluttanza ad aumentare le misure di sorveglianza o ad armare la polizia municipale, un punto di contesa nei dibattiti sulla governance locale. Nonostante queste critiche, Piolle rimane fermo sulla necessità di discussioni progressiste sulla cannabis. Ha affermato: “È giunto il momento di affrontare la cannabis in modo pragmatico ed efficace”. La sua insistenza sul dibattito pubblico sulla questione riflette la sua convinzione non solo nella legalizzazione, ma anche nella costruzione di politiche informate dall’opinione pubblica. Le richieste di tali referendum su questioni sociali, in particolare su qualcosa di così polarizzante come la cannabis, sono diventate più frequenti. A seconda del sentimento pubblico, potrebbero esserci potenziali cambiamenti non solo all’interno del clima politico francese, ma anche all’interno delle più ampie discussioni europee sulla legalizzazione e la regolamentazione della cannabis. Il dibattito sulla cannabis riflette le tendenze nazionali e globali più ampie verso la rivalutazione della legalizzazione e della regolamentazione delle droghe.
Paesi come il Canada e numerosi stati negli USA hanno compiuto passi coraggiosi verso la legalizzazione, inquadrando la cannabis non come la questione criminale che è stata spesso dipinta, ma come una sostanza regolamentata simile all’alcol. Andando avanti, il modo in cui la proposta di Piolle verrà accolta da Macron e dal più ampio apparato politico francese sarà fondamentale.
Se riconosciuto, questo potrebbe segnalare l’inizio di un dibattito significativo sulla fattibilità della legalizzazione della cannabis, o potrebbe servire a ribadire le divisioni esistenti sulla politica sulle droghe. Per ora, il dibattito sulla cannabis rimane vivace, con forti opinioni sia a favore che contro la legalizzazione che continuano a dominare le discussioni tra legislatori, leader locali e cittadini, sollecitando domande sulla sicurezza pubblica, la libertà individuale e il ruolo dell’intervento del governo.