Marocco: i coltivatori chiedono la legalizzazione della cannabis ricreativa mentre aumentano le scorte di canapa e scendono i prezzi

6 Febbraio 2025

Aurelien Bernard, Fondatore Newsweed

https://www.cannabiz-africa.com/news-4/morocco%3A-growers-call-for-recreational-cannabis-to-be-legalized-as-hemp-stockpile-mounts-and-prices-drop

Il Marocco è il più grande esportatore di cannabis dell’Africa, principalmente canapa per scopi industriali. Tuttavia, la riforma della cannabis ha prodotto problemi con raccolti record e prezzi più bassi, spingendo i coltivatori tradizionali a chiedere che venga legalizzato un mercato interno legale per uso adulto.

Poiché il primo anno di produzione legale di canapa si conclude con un raccolto sostanziale di 4.000 tonnellate (incluse tutte le piante e non il prodotto finale), i coltivatori legali marocchini si trovano ora ad affrontare la realtà del mercato e l’inadeguatezza delle infrastrutture.
La produzione di cannabis legale, che è in eccesso rispetto alla domanda, ha portato a un calo dei prezzi, con alcuni coltivatori che vendono il loro raccolto per appena 80 dirham (8 euro) al chilo. A questo prezzo, molti non riescono a coprire i costi.

Questa pressione economica è aggravata dal numero limitato di impianti di lavorazione in grado di convertire la cannabis grezza in prodotti medici o industriali, il che lascia gran parte del raccolto invenduto.

Domanda insufficiente e sfide strutturali

Nel 2024, il Marocco ha rilasciato 3.371 permessi per la coltivazione di cannabis ai sensi della legge 13.21, che autorizza la produzione di cannabis per scopi medici e industriali. Nonostante questi sforzi, gli agricoltori incontrano ostacoli nella vendita della loro produzione a causa della mancanza di investitori e acquirenti.
Charif Adraddak, presidente dell’Osservatorio marocchino per la regolamentazione della cannabis, ha spiegato a Hesspress che gli agricoltori devono firmare contratti con le società acquirenti per partecipare al sistema regolamentato. Tuttavia, il numero esiguo di queste società crea colli di bottiglia, scoraggiando molti coltivatori dall’entrare nel mercato legale.
Inoltre, Farid Ahithour, presidente della cooperativa Tizi Ifri, stima che “circa la metà dei coltivatori di cannabis non si è ancora trasferita nel mercato regolamentato“, in gran parte a causa di ostacoli sistemici e normativi.
Ahithour avverte che la situazione peggiorerà se più agricoltori aderiranno al sistema regolamentato senza maggiori investimenti e infrastrutture. Anche con 700 investitori, afferma, gli attuali livelli di produzione rimarrebbero ingestibili. Questa stagnazione ha portato molti coltivatori e attivisti a chiedere una legalizzazione più ampia che includa l’uso ricreativo e tradizionale della cannabis.

Chiede la legalizzazione dell’uso ricreativo e tradizionale

I coltivatori e gli attivisti affermano che legalizzare l’uso ricreativo e tradizionale della cannabis potrebbe allentare le pressioni del mercato, apportando al contempo benefici economici.
Adraddak sottolinea la ricca storia dell’uso informale della cannabis in Marocco, in particolare nelle regioni settentrionali.

Tracciando parallelismi con gli spazi regolamentati per la cannabis in paesi come i Paesi Bassi e la Spagna, si chiede: “Perché non dovremmo avere spazi regolamentati come i cannabis café o i club?”
Tali misure potrebbero non solo aumentare le vendite nazionali, ma anche attrarre turisti, soprattutto ora che il Marocco si prepara a ospitare la Coppa del Mondo FIFA del 2030.
Ahithour ha sottolineato la necessità che il governo tenga conto delle preferenze dei visitatori internazionali.


”Perché non fornire luoghi sicuri e regolamentati in cui [il consumo di cannabis] può aver luogo?” suggerisce, sottolineando il potenziale di crescita economica guidato dal turismo.
Senza un’azione immediata, la promessa di un’industria della cannabis fiorente potrebbe rimanere sfuggente, portando molti a chiedersi se le attuali politiche possano davvero supportare la redditività a lungo termine del settore.