14 Febbraio 2025
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Nell’ambito di un più ampio cambiamento di politica, il governo intende “partire da zero” per quanto riguarda i permessi.
Il governo argentino ha in programma di revocare tutti i permessi per la coltivazione di marijuana per uso medico, ha annunciato il ministro della sicurezza Patricia Bullrich in un’intervista di giovedì.
“Alcuni credono che non faccia male, ma è diventata una droga molto pericolosa. Il THC, la sostanza che cambia la tua neurologia, in Argentina è al 18%, mentre quello legalizzato in Uruguay è accettato fino al 2%. È come una soia transgenica”, ha detto Bullrich. “Abbiamo avuto un problema molto serio”.
Come parte di un più ampio cambiamento di politica, il governo ha in programma di “partire da zero” per quanto riguarda i permessi di coltivazione di marijuana. Bullrich ha detto di aver già formato un team, con l’aiuto del Ministero della Salute, per rivedere tutti i permessi di coltivazione di marijuana precedentemente concessi.
Un aspetto chiave della nuova politica è l’eliminazione del Cannabis Registry Program (REPROCANN), il sistema ufficiale che consente alle persone di coltivare marijuana per uso medico con una prescrizione medica. Gli utenti autorizzati possono coltivare la marijuana da soli, farla coltivare da terzi o acquistarla da farmacie autorizzate. Il programma consente anche il trasporto di un massimo di 40 grammi.
Secondo Bullrich, la precedente amministrazione sotto il presidente Alberto Fernández ha rilasciato oltre 300.000 permessi di coltivazione di marijuana. Il governo afferma di aver trovato gravi irregolarità nel sistema. Bullrich ha indicato un caso in cui un uomo era stato autorizzato a coltivare 18 piante di marijuana ma è stato trovato a coltivarne 18.000.
Il dibattito sulla cannabis medica si è intensificato in Argentina negli ultimi anni. Nel 2017 è stata approvata una legge che istituisce un quadro per la ricerca e l’uso della marijuana.
Entro il 2020 è stato introdotto REPROCANN, che consente alle persone di coltivare cannabis per uso medico in condizioni controllate. Anche le farmacie sono state autorizzate a vendere prodotti a base di cannabis e le assicurazioni sanitarie sono state tenute a coprire le prescrizioni a base di cannabis. Nel 2022, Fernández ha ampliato il quadro normativo con una nuova legge che ha creato l’Agenzia nazionale di regolamentazione per l’industria della canapa e della cannabis medica per supervisionare le attività legate alla cannabis.
Il presidente Javier Milei ha espresso sostegno alla legalizzazione delle droghe, inclusa la marijuana, sostenendo che il consumo è una scelta personale in cui lo Stato non dovrebbe intervenire. Tuttavia, ha anche paragonato l’uso di droghe a “eutanasia a rate”. “Se vuoi suicidarti, non ho problemi con questo, ma non chiedermi di pagare il conto. Se non ti assumi la responsabilità delle tue decisioni, mi sembra ingiusto”, ha affermato durante la sua campagna.
Nonostante la sua posizione ampiamente libertaria sulle droghe, l’ultima mossa dell’amministrazione Milei segnala un cambiamento nella politica sulla marijuana. Bullrich ha chiarito che “la cannabis medica è legge” e ha insistito sul fatto che i nuovi cambiamenti mireranno solo alle vendite illegali e alla coltivazione non autorizzata. Ma i cambiamenti potrebbero comunque rappresentare una battuta d’arresto per i produttori di marijuana rispettosi della legge, che ora affrontano l’incertezza sul futuro del settore in Argentina.