Cannabis Social Club a Barcellona: un modello da difendere

23 gennaio 2024

https://www.iceers.org/cannabis-social-clubs-barcelona-model-worth-defending/

Contesto relativo al panorama attuale dei Cannabis Social Clubs a Barcellona.

Più di 20 anni fa, a Barcellona è emerso un approccio innovativo alla regolamentazione e al consumo di cannabis con la creazione dei Cannabis Social Club (CSC). I CSC operano come organizzazioni senza scopo di lucro, fornendo spazi sicuri agli adulti per consumare cannabis in modo responsabile e creare un’alternativa più sicura al mercato non regolamentato. Questo modello innovativo è diventato un esempio stimolante per la riforma della politica internazionale sulla droga, attirando l’interesse internazionale di paesi come Uruguay, Malta e Germania. Nonostante operino in una zona grigia dal punto di vista legale, i CSC di Barcellona e della Catalogna sono diventati determinanti nel definire un approccio più inclusivo e informato alla legislazione sulla cannabis.

Con l’arrivo di un nuovo sindaco di Barcellona, Jaume Collboni (PSC) e del suo gruppo di governo, c’è stato un cambiamento significativo nella politica della città nei confronti dei Cannabis Social Club (CSC). Questo cambiamento è avvenuto dopo che la Corte Superiore di Giustizia della Catalogna ha sospeso un’ordinanza municipale emanata dalla precedente amministrazione guidata da Ada Colau. Questa sospensione ha lasciato i club che operano come enti privati privi di normative specifiche.

Al contrario, la nuova amministrazione ha abbracciato questa sentenza del tribunale e ha iniziato a ispezionare i CSC, cercando in particolare attività legate alla cannabis. Citano l’abrogazione dell’ordinanza come motivo, sostenendo che ciò limita la loro capacità di affrontare le questioni legate alla cannabis. Tuttavia, si tratta di un superamento della loro autorità poiché i CSC sono spazi privati e quindi il municipio non dovrebbe imporre restrizioni arbitrarie.

Come riportato di recente da Público, diversi CSC stanno prendendo in considerazione un’azione legale contro il municipio a causa di queste imposizioni e cambiamenti in corso. La cosa più notevole è che con questo nuovo governo sono state fatte dichiarazioni esplicite contro il modello CSC stabilito senza chiare distinzioni. Questa posizione contraddice le tendenze della politica internazionale sulla droga e due decenni di esistenza del CSC, il che potrebbe danneggiare drasticamente un modello di riferimento per i governi e i politici internazionali.

ICEERS ha sede a Barcellona e da quasi 14 anni difende i diritti dei CSC. Numerosi esperti e organizzazioni internazionali sono venuti in città per studiare il modello CSC ed esplorare modi per implementarlo nelle proprie regioni. Alla luce dei recenti eventi, ICEERS ha inviato una lettera all’ufficio del terzo vicesindaco, Albert Batlle, per sollecitare il municipio ad adottare un approccio ben informato e rispettoso nei confronti della regolamentazione della cannabis in Catalogna. L’obiettivo è lasciare che Barcellona continui a dare l’esempio con un approccio compassionevole e basato sull’evidenza alla regolamentazione della cannabis su scala globale.

La lettera ha ricevuto 179 firme da oltre 53 paesi diversi che sostengono il modello CSC di Barcellona. La lettera include vari modi in cui il Comune di Barcellona può sostenere il modello CSC:

Sostenere leggi che rispettino e tollerino i CSC, come i comuni catalani di Mataró e Granollers, per garantire pari diritti e libertà ai consumatori di cannabis.

Avviare dialoghi per un quadro giuridico stabile che garantisca la sicurezza dei membri e dei lavoratori delle CSC.

Avviare dibattiti parlamentari per eliminare le leggi discriminatorie contro il consumo di cannabis e depenalizzare la pianta in tutte le sue forme.

Stabilire programmi di accesso alla cannabis terapeutica che impongano la protezione della salute come diritto fondamentale.

Sviluppare alleanze internazionali con altri comuni impegnati nella riforma della politica sulla droga, focalizzati sulla difesa dei diritti umani e sul sostegno delle prove scientifiche. Aggiornamento: un firmatario significativo che è stato ricevuto all’ultimo minuto e che non è stato possibile includere nella lettera iniziale è quello di Leonid McKay, presidente dell’Autorità per l’uso responsabile della cannabis (ARUC) di Malta. ARUC è l’unica agenzia di regolamentazione per l’uso di cannabis negli adulti in Europa.