20 luglio 2024.
Ugo Madera.
https://softsecrets.com/es-ES/articulo/que-esta-pasando-con-las-asociaciones-cannabicas-de-barcelona
Dopo essere stata l’origine del modello dei Cannabis Social Clubs, diffusosi in tutto il mondo, compresa la recente regolamentazione tedesca, Barcellona è ora impegnata a chiudere tutti i CSC con artifici legali, false accuse e tanto populismo.
Il PSC, da uno dei partiti promotori della regolamentazione catalana, passa ad allinearsi con VOX nelle tesi più ultraproibizioniste.
A quanto pare la strategia venne da Albert Batllé che, oltre ad essere consigliere socialista, fu nominato direttore generale della polizia. Per ragioni elettorali, Jaume Collboni aderisce a questa strategia e intende perpetrare la chiusura del CSC a Barcellona.
Diverse fonti hanno confermato a Soft Secrets la gravità della situazione.
La CSC ha cominciato a diffondersi a partire da Barcellona e Barcellona potrebbe anche essere l’inizio di un’ondata repressiva nei confronti della CSC.
Abbiamo parlato con il consiglio di amministrazione di uno dei CSC che hanno ricevuto l’ordinanza di chiusura.
Cosa sta succedendo con il CSC a Barcellona?
Jaume Collboni e Albert Batllé hanno una crociata personale contro la Cannabis. Collboni, per interesse elettorale, ha tolto i voti a Junts, che già aveva nel suo programma la chiusura delle associazioni. Albert Batlle perché è contrario, ci sono dichiarazioni pubbliche in cui lo riconosce.
Perché nello specifico chiedono la chiusura dei cannabis club?
Dicono che l’attività non è conforme alla titolarità del locale, che la licenza non è idonea. Dicono anche che vendiamo Cannabis senza test, così come dicono che chiunque può accedervi liberamente. Andiamo, tutte bugie.
Ci sono altri comuni vicini in cui il PSC non tenta di chiudere le associazioni di cannabis?
Esatto, lo fa solo a Barcellona
Che contatti avete avuto con il Comune?
Ci ignorano ogni volta che proviamo a comunicare con loro
Cosa è cambiato in Consiglio Comunale per avviare questa crociata contro il CSC?
Da Comuns siamo passati al PSC
Credi che questa campagna di Collboni contro i Cannabis Clubs sia richiesta dalla base sociale del PSC? Affatto. Il PSC era nel regolamento catalano, questo solo per rubare voti a Junts.
Questa tecnica di chiusura dei CSC può essere estesa a tutta la Spagna?
Decisamente
La cosa curiosa è che mentre alcuni cannabis club più vecchi e più responsabili stanno chiudendo, anche altre persone potrebbero aprire con un concetto meno basato sulla riduzione del rischio.
Sì, sembra che preferiscano il traffico di droga alla pratica della riduzione dei rischi, nonché criteri sanitari, il pagamento delle tasse e migliaia di lavoratori diretti e indiretti.
Sotto questo aspetto non si può dire che riusciranno a raggiungere l’obiettivo di chiudere il CSC a Barcellona perché c’è sempre qualcuno disposto ad aprire la porta.
Esatto, solo quelli che mostrano il volto da vicino, quelli clandestini o semiclandestini, sono ancora lì. Hanno attaccato solo i club iscritti.
In ogni caso da quando avete aperto avete avuto diverse offensive. E questa è la più dura?
Il più difficile in assoluto.
Che consiglio daresti agli altri CSC in Spagna?
Lascia che si uniscano prima che ciò accada, non fidarti di loro. Anche se sembra che vada tutto bene, perché ti lasciano continuare con l’attività, non fidarti di te stesso. Fino a quando non ci sarà una regolamentazione completa, saremo venduti.
ICEERS: lettera al Consiglio comunale di BCN sostenuta da 179 esperti
Elisabetta Erhardt
12 luglio 2024
https://softsecrets.com/es-ES/articulo/iceers-carta-al-ayto-de-bcn-respaldada-por-179-expertos
Negli ultimi giorni, una trentina di associazioni di cannabis a Barcellona hanno ricevuto notifiche dal Consiglio Comunale con proposte di sanzioni che vanno dalle multe finanziarie alla chiusura temporanea delle loro attività per periodi da sei mesi a due anni.
Questa situazione riflette una strategia del consiglio comunale di Barcellona mirata alla chiusura totale di questi spazi.
Cosa sono i cannabis social club?
Più di 20 anni fa, a Barcellona sono emersi i cannabis social club (CSC), un approccio innovativo per regolamentare e consumare la cannabis in modo responsabile.
Questi CSC operano come organizzazioni senza scopo di lucro, offrendo spazi sicuri agli adulti per consumare cannabis e creando un’alternativa più sicura al mercato non regolamentato. Questo modello innovativo è diventato un esempio stimolante per la riforma della politica internazionale sulla droga, attirando l’interesse di paesi come Uruguay, Malta e Germania.
Nonostante operino in una zona grigia dal punto di vista giuridico, i CSC di Barcellona e della Catalogna hanno contribuito a definire un approccio più inclusivo e informato alla legislazione sulla cannabis.
Qual è la situazione attuale dei cannabis club a Barcellona?
Attualmente, i cannabis club di Barcellona si trovano ad affrontare una combinazione di fattori strutturali e circostanziali che complicano ulteriormente la loro situazione.
Sebbene esistano più di duecento associazioni di questo tipo in città, il tessuto attivista è stato smembrato a causa di anni di repressione poliziesca e giudiziaria, della mancanza di sostegno da parte dell’Agenzia di Salute Pubblica di Barcellona e dell’emergere di attori con interessi commerciali.
Ciò è stato aggravato dall’arrivo di leader politici come Albert Batlle, la cui carriera è stata caratterizzata da una visione conservatrice e proibizionista.
Con l’arrivo del nuovo sindaco di Barcellona, Jaume Collboni del PSC, c’è stato un cambiamento significativo nella politica della città riguardo ai cannabis social club (CSC).
Questo perché la Corte Superiore di Giustizia della Catalogna ha sospeso un’ordinanza municipale promulgata dal precedente governo guidato da Ada Colau, lasciando i club che operano come enti privati senza una regolamentazione specifica.
La nuova amministrazione comunale ha approfittato di questa sentenza del tribunale e ha iniziato a ispezionare i CSC, concentrandosi in particolare sulle attività legate alla cannabis.
In quale contesto ciò avviene?
Barcellona minaccia di eliminare il modello pionieristico dei cannabis social club.
Questi club sociali sono stati un modello innovativo in Spagna per il consumo responsabile di cannabis tra gli adulti.
Tuttavia, sembra che le autorità del Barcellona potrebbero adottare misure per chiudere questi club, mettendo a repentaglio questo sistema che ha funzionato fino ad ora.
Il Consiglio comunale sta cercando di chiudere i club sociali di cannabis in un momento chiave per la regolamentazione internazionale di questa pianta.
Questa azione avviene in un contesto delicato, in cui i termini e le condizioni per un possibile quadro normativo per il consumo di cannabis vengono dibattuti a livello globale, come il recente caso della Germania.
Mentre in Germania apre il primo cannabis social club con garanzie legali, a Barcellona vengono emessi ordini di chiusura, evidenziando una battuta d’arresto nelle politiche locali sulla droga, che sembrano allinearsi maggiormente con approcci proibizionisti, nonostante il partito al governo I avrei precedentemente respinto.
Cosa pensano gli esperti della chiusura dei cannabis club di Barcellona?
L’ICEERS, il Centro internazionale per l’educazione, la ricerca e il servizio etnobotanico, ha presentato una lettera al Consiglio comunale di Barcellona supportata da 179 esperti e rappresentanti di istituzioni provenienti da più di 53 paesi.
Questa lettera difende il modello dei Cannabis Social Clubs (CSC) di Barcellona, che sono stati pionieri nella creazione di questo tipo di spazi di consumo condiviso.
Òscar Parés, vicedirettore dell’ICEERS, afferma che l’attuale strategia del Comune di Barcellona non solo minaccia l’esistenza dei cannabis social club (CSC), ma mina anche più di due decenni di progressi nella creazione di un modello di autoregolamentazione e sicuramente è servito da un esempio per il mondo.
L’ICEERS chiede al Comune di Barcellona di riconsiderare la sua posizione e optare per un approccio più basato sul dialogo e sull’evidenza, con l’obiettivo di sviluppare politiche sulla droga più giuste ed efficaci.
D’altra parte, la Federazione delle Associazioni di Cannabis della Catalogna (CatFAC) ha emesso un comunicato stampa in cui denuncia che queste misure riflettono una totale ignoranza e disprezzo del ruolo svolto dalle Associazioni e dai Club Sociali dei Consumatori di Cannabis nel minimizzare i possibili rischi tutela della salute pubblica.
Inoltre denuncia che il Consiglio Comunale ha utilizzato la giustizia come strumento per raggiungere i suoi obiettivi politici. In conclusione, il modello dei Cannabis Social Clubs (CSC) di Barcellona si è dimostrato un’alternativa praticabile e responsabile al consumo di cannabis.
Con il supporto di 179 esperti e rappresentanti di istituzioni di più di 53 paesi, ICEERS ha presentato una lettera al Consiglio comunale di Barcellona in difesa di questo modello.
È tempo che le autorità riconoscano i vantaggi di questo approccio e continuino a sostenerne lo sviluppo, a beneficio della salute e della sicurezza della comunità.
CatFAC e l’offensiva per chiudere i CSC.
Elisabetta Erhardt
12 luglio 2024
https://softsecrets.com/es-ES/articulo/catfac-y-la-ofensiva-para-cerrar-los-csc
La Federazione delle Associazioni Cannabis della Catalogna (CatFAC) ha emesso un comunicato stampa in risposta all’offensiva giudiziaria del PSC contro il Comune di Barcellona di chiudere i club sociali di cannabis. Lo analizziamo di seguito.
Cosa succede con i cannabis club a Barcellona?
Recentemente il Comune di Barcellona ha notificato a circa 30 associazioni che devono cessare le loro attività. Il vicesindaco e consigliere per la sicurezza, Albert Batlle, annunciò alla fine dello scorso anno che stava cercando un modo per chiudere gli oltre 200 cannabis club esistenti nella città di Barcellona.
Ciò va contro il riconoscimento che queste associazioni hanno ricevuto dal Parlamento della Catalogna in risoluzioni e leggi precedentemente approvate, anche con l’appoggio del Partito dei Socialisti della Catalogna, che ora governa la città. Questa misura ha suscitato scalpore nella comunità dei consumatori di cannabis, che la vedono come un attacco ai loro diritti e alla possibilità di accedere a un prodotto di qualità e controllato.
Quali sarebbero le conseguenze se i cannabis club di Barcellona venissero chiusi?
I cannabis club rappresentano da anni uno spazio sicuro e regolamentato per il consumo di questa pianta, offrendo agli utenti un ambiente controllato e prodotti affidabili. Con la chiusura di questi stabilimenti, i consumatori saranno costretti a rivolgersi a canali di distribuzione non regolamentati, che potrebbero mettere a rischio la loro salute e sicurezza. Come si difendono i cannabis social club di Barcellona?
CatFAC esprime la sua preoccupazione per le misure adottate dal nuovo governo della città di Barcellona. Denunciano che queste misure riflettono una totale ignoranza e disprezzo del ruolo svolto dalle associazioni e dai club sociali dei consumatori di cannabis nel minimizzare i possibili rischi e proteggere la salute pubblica. CatFAC denuncia che il Consiglio Comunale ha utilizzato la giustizia come strumento per raggiungere i suoi obiettivi politici. Ciò ha portato alla violazione dei diritti democratici fondamentali e alla limitazione della partecipazione dei cittadini ai processi deliberativi e decisionali a livello locale. Come prosegue la situazione dei cannabis club a Barcellona?
CatFAC, nonostante le sfide attuali, rimarrà aperta al dialogo con il Consiglio Comunale e continuerà a collaborare con tutti gli enti pubblici e le amministrazioni per realizzare nuove, più giuste ed efficaci politiche di sanità pubblica sui farmaci. Confidano nella ricerca di nuove vie di dialogo e di consenso che preservino i diritti e i bisogni di tutti i cittadini, e in questo senso continueranno a lavorare per raggiungere questo obiettivo. È importante che le autorità riflettano sull’impatto di questa misura e cerchino alternative che consentano agli utenti di accedere alla cannabis in modo sicuro e regolamentato. Solo in questo modo sarà possibile garantire il rispetto dei diritti dei consumatori e, allo stesso tempo, mantenere un controllo efficace su tale attività. Nel frattempo, i consumatori di cannabis a Barcellona si trovano ad affrontare una crescente incertezza sul futuro di questi spazi che da anni sono parte integrante della cultura della città.