Italia: Approvato Nuovo Codice della Strada, Stretta su Patenti e Sicurezza

21 Novembre 2024

https://www.ilpost.it/2024/11/21/riforma-codice-strada-sanzioni-sostanze-stupefacenti/

https://www.leggo.it/schede/codice_strada_legge_cosa_cambia_alcol_droga_cellulare_multe_oggi_20_11_2024-tutte_le_nuove_norme-2-8490106.html

Tutte le nuove norme.
Ritiro della patente per chi guida col telefonino, ubriaco, drogato e per chi abbandona gli animali in strada. E ancora, stretta sui monopattini con obbligo di targa casco e assicurazione. Sale poi la cilindrata delle auto che potranno guidare i neopatentati, ma il limite durerà tre anni.
Sono diventate legge, con l’ok definitivo da parte dell’aula al Senato, le nuove norme di riforma del Codice della Strada. Vengono inasprite le multe ed è resa più facile la sospensione della patente per chi guida con il telefonino in mano o sotto effetto di alcol e stupefacenti: la stretta parte da subito.
Ci sarà tempo un anno invece per attuare una delega di riforma complessiva del codice mentre per le norme sui monopattini servirà un regolamento attuativo.
La norma più contestata e sottovalutata del nuovo codice della strada chi viene trovato positivo anche giorni dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti rischia la sospensione della patente fino a tre anniLa riforma del codice della strada approvata mercoledì dal Senato ha introdotto una norma che avrà conseguenze su tutte le persone che usano sostanze stupefacenti: per sospendere la patente non sarà più necessario dimostrare lo stato di alterazione di chi guida, ma basterà accertare l’assunzione di sostanze stupefacenti attraverso un test, che può rilevare tracce anche giorni o settimane dopo l’uso. Secondo associazioni e movimenti antiproibizionisti questa norma non ha nulla che fare con la sicurezza stradale ed è solo un modo per il governo di portare avanti politiche repressive nei confronti di chi usa sostanze stupefacenti.
Finora il codice della strada prevedeva la sospensione della patente per chi viene trovato alla guida «in stato di alterazione psico-fisica». Quando le forze dell’ordine sospettavano che una persona avesse fatto uso di sostanze stupefacenti dovevano fare un test preliminare per confermare l’assunzione.
Nel caso in cui il test fosse positivo, la persona doveva essere accompagnata in ospedale o in un ambulatorio per accertare lo stato di alterazione psico-fisica. Questo accertamento poteva essere fatto soltanto da un medico. In questo modo veniva preservato il principio per cui in Italia usare sostanze non è reato e veniva punita soltanto la guida in stato di alterazione, esattamente come accade per il consumo di alcol.
La riforma del codice della strada ha eliminato le parole “stato di alterazione psico-fisica” dalle regole e dalle sanzioni relative alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Di fatto, basterà un test positivo per la sospensione della patente.
Già nei mesi scorsi la nuova norma era stata contestata perché in molti casi le tracce di sostanze stupefacenti rimangono nell’organismo giorni o settimane dopo l’assunzione. Il THC, il componente psicoattivo comunemente associato all’effetto stupefacente della marijuana, può rimanere nell’organismo in concentrazioni molto basse e comunque rilevabili per diverso tempo: dipende dalla dose assunta, dalla frequenza d’uso e dal metabolismo individuale. Nella saliva può essere rilevato fino a tre giorni dopo l’ultima assunzione, nel sangue fino a tre settimane, nell’urina fino a un mese, nel capello fino a tre mesi. Le forze dell’ordine usano prevalentemente test salivari, mentre gli altri tipi di test vengono eseguiti nella maggior parte dei casi in ospedali o ambulatori.
Nel 2023, quando fu presentato il disegno di legge che conteneva queste novità, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini chiarì l’obiettivo del governo con queste parole: «Il messaggio è molto chiaro: se ti stronchi di canne, ti impasticchi in discoteca o sniffi a tempo perso e ti metti al volante, lucido sì o lucido no io ti ritiro la patente e fino a tre anni non la rivedi più».
Federica Valcauda, esponente del movimento politico Europa Radicale, sostiene che ci sia stata poca attenzione in merito a questa specifica norma, secondo lei approvata dai partiti senza avere consapevolezza delle conseguenze. «È una follia politica e una follia scientifica: se i politici leggessero di più cosa dice la scienza si accorgerebbero che l’effetto della cannabis svanisce poche ore dopo l’assunzione. Le nuove sanzioni non hanno senso». Secondo Valcauda è molto probabile che alle prime sanzioni seguano ricorsi perché la legge non rispetta la costituzione.
Molte associazioni che negli ultimi mesi si sono opposte alla nuova regola hanno sottolineato la differenza con il consumo di alcol, le cui tracce svaniscono poche ore dopo aver bevuto: è come se venisse sospesa la patente a una persona che ha bevuto mezza bottiglia di vino una settimana prima, è l’efficace paragone usato da alcune associazioni per dimostrare l’intento repressivo della norma.Antonella Soldo, coordinatrice dell’associazione antiproibizionista Meglio Legale, spiega che le nuove norme non contengono nemmeno deroghe per le persone che assumono cannabis a usi terapeutici, con regolare prescrizione dei medici: «Queste persone affrontano già molti problemi quando devono rinnovare la patente, in questo caso rischiano la sospensione per un uso autorizzato dal medico. Si vuole punire esclusivamente il consumo di sostanze stupefacenti, che in Italia non è un reato».

 


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