01 febbraio 2024
Elena Omedes
Mónica García ha annunciato che applicherà la regolamentazione sulla cannabis “nei prossimi mesi”. Il prossimo Consiglio dei ministri approverà la creazione dell’Agenzia statale per la sanità pubblica.
Il governo regolerà la cannabis per uso terapeutico durante questa legislatura.
Come annunciato venerdì dal Ministro della Salute, Mónica García, il piano è quello di attuare nuove norme “nei prossimi mesi”. “La Spagna non può rimanere in disparte rispetto ai progressi internazionali in questo campo, e quindi è imperativo affrontare questo problema con rigore scientifico, responsabilità etica e sensibilità sociale”, ha difeso García nella sua prima apparizione al Congresso dei Deputati, dove ha avanzato altre misure, come la promozione di una legge sull’alcol e sui minori con misure di prevenzione per ridurne i consumi; o la creazione dell’Agenzia statale per la sanità pubblica.
La regolamentazione dell’uso terapeutico della cannabis non è un’iniziativa nuova.
Il Congresso dei Deputati ne ha già discusso in una sottocommissione creata ad hoc nel 2022; e poco più di due settimane fa, il nuovo Ministro della Sanità ha annunciato che il suo dipartimento ha preparato un progetto di decreto ministeriale dopo un incontro con la direzione dell’Agenzia statale per i medicinali e i prodotti sanitari (AEMPS).
García, infatti, ha assicurato che la nuova normativa sarà promossa “di pari passo” con le conclusioni della sottocommissione della Camera dei Deputati, e “secondo le prove disponibili e le garanzie che circondano tutti i prodotti terapeutici”. Un’altra delle novità annunciate questo venerdì da Mónica García è l’introduzione di una legge per prevenire e ridurre il consumo di bevande alcoliche tra i minori di 18 anni.
“Annuncio che il Ministero della Salute sta lavorando ad un disegno di legge incentrato sulla protezione della salute dei minori rispetto al consumo di alcol”, ha avanzato, ricordando che, secondo Estudes, più del 70% degli adolescenti tra i 14 e i 18 anni anni ha consumato alcol nell’ultimo anno.
La norma regolerà anche la pubblicità per limitare “tutto ciò che può costituire danno alla salute”. García ha precisato che il progetto – che includerà anche la protezione delle donne incinte – ruoterà attorno a cinque assi: armonizzare le norme relative al consumo, alla vendita e alla pubblicità delle bevande alcoliche; sviluppare politiche per prevenirne “effettivamente” il consumo tra i minori; ridurre l’”esposizione” di queste bevande ai minori; integrare strumenti di prevenzione nei settori educativo, familiare, sanitario e dei servizi sociali; promuovere ambienti sani e favorire “alternative sociali e ricreative prive di bevande alcoliche”.
La Verità’…. Non vogliono capirlo!!!
01 febbraio 2024
Editoriale di canapa n. 314
https://canamo.net/noticias/opinion/no-se-enteran?utm_source=linktree&utm_medium=social
C’è una corrente nel PSOE che è diventata la principale oppositrice all’interno del governo al completamento della regolamentazione che garantisca l’accesso alla cannabis per la popolazione adulta.
Il partito Sumar, coalizione alla quale appartiene il ministro della Salute Mónica García, ha accettato di rinviare il dibattito sulla regolamentazione globale della cannabis nonostante le sue intenzioni iniziali.
Pensano già che sia troppo per il PSOE approvare l’accesso ai medicinali, quindi si concentreranno esclusivamente sulla regolamentazione della cannabis a fini terapeutici.
Collaboriamo con il nuovo Governo da più di tre mesi e non si è ancora resa nota la portata giuridica di questo regolamento; insomma, non si sa ancora cosa ha deciso l’Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari (AEMPS) su questo nuovo governo. medicinale.
Sostengono che il progetto necessita di una nuova revisione nonostante sia stato “completato” dallo scorso maggio. Ricordiamo che è trascorso più di un anno dallo scadere del termine concesso al Governo dal Congresso dei Deputati per la regolamentazione.
D’altra parte, sembra che anche il Ministro García avrà difficoltà a ottenere una risposta dall’AEMPS su cosa pensa della canapa non psicoattiva (CBD).
Una questione che necessita urgentemente di essere risolta, dal momento che è ancora in vigore l’ordinanza emessa dalla Procura alla Polizia di non consentire la coltivazione del fiore di canapa. Come sanno i nostri lettori, gli imprenditori che rischiano con questa coltura vengono giudicati per reati contro la salute pubblica sotto forma di “sostanze che non arrecano gravi danni alla salute in quantità di notevole importanza”, per essere successivamente assolti in base a precedenti sentenze. la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dove era già chiaro che, rispetto al CBD, “non è stato effettuato alcun test d’accusa, in ambito scientifico sanitario, che consenta di corroborare gli effetti dannosi sulla salute umana”.
Che spreco insensato di denaro pubblico! C’è una corrente nel PSOE che è diventata la principale oppositrice all’interno del governo al completamento della regolamentazione che garantisca l’accesso alla cannabis per la popolazione adulta.
Speriamo che la tempestiva regolamentazione in Germania faccia finalmente accettare una realtà indiscutibile.
Intanto a Barcellona è scoppiata la guerra alla droga. I cannabis social club vogliono contrattaccare la chiusura della loro sede con una causa milionaria contro il comune catalano per danni dopo i lavori che hanno dovuto fare per adeguarsi ai regolamenti comunali. In altre parti del mondo, però, si sta lavorando per porre fine a questa guerra, come, ad esempio, in Colombia, dove è stata abrogata la legge che puniva con multe il possesso di piccole quantità di droga ad uso pubblico negli spazi pubblici . personale.
La polizia non avrà più scuse per disturbare gli utenti. Il progetto del presidente Gustavo Petro è quello di puntare sulla cura della vita, ponendo l’accento sulla trasformazione del territorio, sulla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, oltre che sulla prevenzione dei consumi e sulla riduzione dei rischi e dei danni.
C’è un cambiamento di paradigma nelle politiche sulla droga, ma sembra che, al momento, i nostri politici non ne siano consapevoli.