La situazione volge a favore dell’industria italiana della canapa che continua la sua lotta per la sopravvivenza

6 Marzo 2025

Ben Stevens

https://businessofcannabis.com/tide-turns-in-italian-industrys-favour-as-it-continues-its-fight-for-survival/?l

L’industria italiana della canapa ha ricevuto un sostegno inaspettato dal partito di centro-destra Forza Italia, rafforzando la sua posizione contro una minaccia esistenziale da parte del governo più ampio.

Mentre l’amministrazione Meloni continua i suoi incessanti sforzi per imporre una “grottesca repressione” su tutte le attività commerciali che circondano la canapa industriale, la Commissione europea (CE) ha affermato che avvierà un’indagine sulla legalità di questo progetto.

Altrove, l’industria italiana della canapa ha anche rivendicato una vittoria su un altro fronte, con il Consiglio di Stato che ha messo in discussione gli sforzi del governo di classificare la canapa come pianta medicinale e regolamentarne rigorosamente l’uso.
Mentre migliaia di aziende e decine di migliaia di posti di lavoro stanno ancora lottando per la loro sopravvivenza, la situazione sembra volgere a loro favore.

Cosa è successo?

Come riportato in precedenza da Business of Cannabis, il 31 luglio, le commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno votato per aggiungere un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza che renderebbe illegale e considerata una sostanza stupefacente la cannabis in fiore di tutti i tipi, indipendentemente dal contenuto di THC.

Si prevede che questo disegno di legge infiammatorio porterà alla chiusura di 3000 attività e alla perdita di 15.000 posti di lavoro sostenuti dall’industria della canapa.

A settembre 2024, è stata inviata alla CE una petizione redatta e sostenuta da varie associazioni italiane dell’industria della canapa, che chiedeva un intervento internazionale tra le accuse che ciò avrebbe violato la legge europea.

All’inizio di questo mese, la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo (PETI) ha accettato la petizione e ha annunciato l’intenzione di condurre un’”indagine preliminare sulla questione”.

In risposta ai firmatari, tra cui Canapa Sativa Italia, Federcanapa e l’European Industrial Hemp Association (EIHA), il comitato ha fatto riferimento a una delle numerose sentenze della Corte di giustizia europea che affermano in termini inequivocabili che la produzione di canapa non può essere vietata finché le piante rimangono al di sotto del limite legale dello 0,2% di THC.

La sentenza dell’ottobre 2024 ha stabilito che la produzione di canapa idroponica indoor non può essere vietata dagli stati membri dell’UE e ha confermato che la coltivazione di canapa è protetta dalla politica agricola dell’UE (PAC).
Secondo EUNews, nessun gruppo parlamentare dell’UE si è opposto all’indagine e la questione verrà inserita nell’ordine del giorno della prossima riunione della Commissione per le petizioni.

L’eurodeputata del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione per le petizioni, Valentina Palmisano, ha chiesto che la petizione venga discussa “urgentemente” data la minaccia agli “obiettivi aziendali, occupazionali e ambientali”, il che significa che potrebbe essere discussa già a marzo 2025.

Nel frattempo, anche il partito di centrodestra Forza Italia ha scelto di sostenere la petizione, secondo un annuncio pubblico inaspettato del suo membro ed ex sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Poiché Forza Italia fa attualmente parte della coalizione di governo di Meloni, il suo sostegno alla petizione e alla causa indica crescenti divisioni all’interno del governo sulla questione.

In un video condiviso sui social media, Tosi ha definito il disegno di legge “illiberale”, aggiungendo che “va contro il principio europeo della libera concorrenza”.

Parlando in seguito a La Stampa, ha aggiunto: “Sono un liberale, il che significa che preferisco sempre posizioni di buon senso ai divieti assoluti. In questo caso bisogna essere pragmatici, non è che se si reprime il settore non si trovano più infiorescenze a basso contenuto di THC, si possono trovare comunque su internet. Mi rendo conto che l’argomento è complesso, ma resto convinto che vietare tout court non sia la soluzione.”

Progressi nei tribunali

I tentativi separati del governo di appellarsi a una precedente decisione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) italiano di annullare il divieto di canapa hanno incontrato problemi legali.

A febbraio 2023, Business of Cannabis ha riferito che il TAR del Lazio ha annullato un decreto “assurdamente restrittivo” che cercava di porre la coltivazione, la lavorazione e la commercializzazione di fiori e foglie di canapa “non narcotici” di nuovo sotto l’ombrello degli stupefacenti, il che significa che gli operatori sarebbero stati tenuti a richiedere l’autorizzazione dal Ministero della Salute, o ad affrontare sanzioni.

Il Ministero dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute italiano ha contestato questa sentenza e ha presentato ricorso contro la decisione del tribunale.
All’inizio di questo mese (13 febbraio), il Consiglio di Stato ha esaminato i ricorsi del governo e ne ha messo in dubbio la legittimità, dati i numerosi precedenti casi giudiziari che hanno stabilito che la produzione e la vendita di canapa industriale sono legali in tutta l’UE.

Pertanto, i giudici hanno dato ai partecipanti 30 giorni per presentare ulteriori prove come parte del caso e hanno ora fissato una data per l’udienza per il 2 ottobre 2025.

Mentre il conflitto rimane irrisolto, ciò significa che l’annullamento rimarrà in vigore per il momento e i commercianti di canapa possono continuare senza sosta.

Inoltre, come nei casi precedenti, è probabile che si concentri sulla capacità del governo di fornire prove che la canapa industriale sia inebriante, il che significa che i dati scientifici sono dalla parte dell’industria della canapa.