26 Marzo 2025
https://www.fuoriluogo.it/mappamondo/olanda-da-aprile-in-10-comuni-lerba-sara-legale-al-100/
Dal 7 aprile la fornitura dei coffeeshop di Almere, Arnhem, Breda, Groningen, Heerlen, Voorne aan Zee, Maastricht, Nijmegen, Tilburg e Zaanstad sarà legale al 100%.
I Paesi Bassi hanno storicamente adottato un approccio tollerante nei confronti della cannabis, permettendo la vendita al dettaglio nei famosi coffeeshop. Tuttavia, la produzione e la fornitura all’ingrosso sono rimaste illegali, creando il problema del backdoor, ovvero del paradosso di un’intera filiera che fornisce la cannabis sino alla porta del magazzino del coffeeshop lasciata al mercato nero. Per affrontare questa incongruenza, il governo olandese ha avviato una sperimentazione per regolamentare l’intera filiera della cannabis, dalla produzione alla vendita.
Dettagli della sperimentazione
La sperimentazione coinvolge dieci comuni: Almere, Arnhem, Breda, Groningen, Heerlen, Voorne aan Zee, Maastricht, Nijmegen, Tilburg e Zaanstad. In queste città, a partire dal 7 aprile 2025, la fornitura illegale di cannabis e hashish ai coffeeshop sarà completamente sostituita da una produzione regolamentata e controllata dallo Stato. Attualmente, sette coltivatori legali sono pronti a rifornire i coffeeshop partecipanti, garantendo che la produzione sia conforme agli standard richiesti.
Uno degli obiettivi principali dell’esperimento è eliminare il coinvolgimento della criminalità organizzata nella fornitura di cannabis, assicurando che l’intera catena, dalla produzione alla vendita, sia trasparente e conforme alla legge. I sindaci dei comuni partecipanti sperano che questa iniziativa riduca significativamente la criminalità e i disagi nelle loro comunità.
Preoccupazioni e resistenze
Nonostante le buone intenzioni, la sperimentazione ha incontrato resistenze sia all’interno della coalizione di governo che tra i proprietari dei coffeeshop. Le preoccupazioni principali riguardano la qualità e la varietà dell’hashish regolamentato. Molti clienti preferiscono l’hashish importato illegalmente dal Marocco, ritenendolo di qualità superiore rispetto a quello prodotto legalmente nei Paesi Bassi. Per affrontare queste preoccupazioni, il ministro della Giustizia e della Sicurezza, David van Weel, ha organizzato incontri tra coltivatori legali e proprietari di coffeeshop per discutere e migliorare la qualità dei prodotti offerti.
Inoltre, all’interno della coalizione di governo, alcuni partiti, come il PVV (il partito populista e nazionalista di Geert Wilders), hanno espresso dubbi sull’efficacia dell’esperimento e hanno tentato di interromperlo. Tuttavia, il ministro van Weel ha sottolineato l’importanza di mantenere gli impegni presi con i partecipanti all’esperimento, evidenziando che il rispetto degli accordi è fondamentale per un’amministrazione affidabile.
Contaminazione nella cannabis non regolamentata
Uno studio del Trimbos Institute ha rivelato che la cannabis venduta nei coffeeshop olandesi spesso contiene contaminanti nocivi come pesticidi, batteri e metalli pesanti. Su 105 campioni analizzati, uno su cinque conteneva batteri o residui fungini dannosi, e un terzo presentava tracce di pesticidi. Un campione conteneva livelli di piombo quasi sei volte superiori al limite consentito. Questi risultati sottolineano la necessità di una produzione regolamentata per garantire la sicurezza dei consumatori.
Un modello per l’Europa?
La sperimentazione olandese rappresenta un passo significativo verso la regolamentazione completa della filiera della cannabis. Affrontando le preoccupazioni sulla qualità del prodotto e coinvolgendo tutte le parti interessate, il governo mira a creare un mercato della cannabis sicuro e legale, riducendo al contempo l’influenza della criminalità organizzata. Il successo di questa iniziativa potrebbe servire da modello per altri paesi che cercano soluzioni equilibrate tra tolleranza e regolamentazione nel contesto delle politiche sulla cannabis.