29 Gennaio 2025
Il Codice della Strada tutela la sicurezza di tutti gli utenti della strada tra cui anche i ciclisti e i pedoni.
Ma cosa succede a chi guida una bicicletta sotto l’effetto di droghe proprio allo scopo di non mettersi in auto ed evitare il procedimento penale? Si può essere sottoposti al cosiddetto drug test?
L’articolo 187 del Codice della Strada vieta la guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope (fino al 14 dicembre 2024, data di entrata in vigore della riforma, era anche necessario essere sotto l’effetto delle stesse) a chiunque guidi un veicolo.
Il Codice non fa distinzioni tra veicoli a motore (auto, moto) e veicoli non a motore (biciclette). Pertanto, anche chi guida una bicicletta sotto l’effetto di droghe o dopo averle assunte commette un reato.
A conferma di quanto appena detto vi è un copioso filone giurisprudenziale che conferma la legittimità della sanzione amministrativa o penale per guida in stato alterazione dovuta all’ assunzione di droghe anche per chi guida la bicicletta, seppur non elettrica.
Test antidroga per i ciclisti: quando è possibile?
Le forze dell’ordine possono sottoporre un ciclista a test antidroga nei seguenti casi:
1) sempre, e anche senza un motivo, se lo fanno con il cosiddetto “precursore”, uno strumento portatile e non invasivo che offre un primo e preventivo riscontro sull’eventuale alterazione;
2) con i cosiddetti test salivari solo se il test precursore ha dato esito positivo o, in assenza di precursore, c’è un fondato motivo di ritenere che il conducente stia guidando sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Questo può accadere in diverse situazioni, soprattutto quando il ciclista è coinvolto in un incidente stradale o manifesta uncomportamento anomalo alla guida (es. sbandamenti, difficoltà a mantenere l’equilibrio). In tali casi, le forze dell’ordine possono ragionevolmente sospettare che sia sotto l’effetto di droghe e sottoporlo a test salivare;
con il controllo dei liquidi biologici in ospedale o in struttura privata convenzionata solo se il test salivare dà esito positivo o, in assenza dei test salivari, c’è un fondato motivo di ritenere che il conducente abbia fatto uso di droghe.Questi controlli sono particolarmente precisi e riescono a risalire all’assunzione di droga anche a distanza di mesi.
Il test antidroga per i ciclisti si svolge in modo simile a quello per gli automobilisti. Di solito, viene effettuato un test salivare tramite un tampone che rileva la presenza di sostanze stupefacenti nella saliva. Se il test risulta positivo, il ciclista può essere sottoposto ad esami del sangue o delle urine per confermare la presenza di droghe.
Se il test antidroga risulta positivo, il ciclista è soggetto alle seguenti sanzioni, previste dall’articolo 187 del Codice della Strada.
Rifiutarsi di sottoporsi al test antidroga costituisce reato e comporta le stesse sanzioni previste per la guida sotto l’effetto di droghe. In pratica, tale condotta integra una sorta di ammissione di colpevolezza.